“In quanto 33° Abate del Monastero Bön di Menri, S.S. Lungtok Tenpai Nyima Rinpoche è stato la guida spirituale della religione tibetana Bön fino al momento della morte.
E’ nato in Tibet nel 1927, nel villaggio Kyongtsang, situato nella provincia più orientale di Amdo vicino al confine cinese, e gli fu dato il nome Lama dal sacerdote locale. Sua madre morì quando era ancora bambino e così fu cresciuto da A Nyen Machen, un anziano amico di famiglia.
Quando Lama ha compiuto otto anni, suo padre Jalo Jongdong lo portò al monastero situato nelle vicinanze, Phuntsog Dargye Ling, dove imparò a leggere, a scrivere e cantare e dove cominciò il suo studio permanente sulla religione Bön. Impegnò se stesso con devozione nella pratica spirituale, gli studi e si diplomò come Geshe a 25 anni, sotto la guida di Lopon Tenzin Lodro Gyatso. L’anno seguente viaggiò a Sud della provincia Bön di Gyalrong, dove stampò delle copie del Kanjur Bön dai tradizionali testi nei blocchi di legno. Dopo aver accumulato un vasto numero di materiale e utilizzato dei muli per trasportare più di 100 volumi di testi sacri, seguì un arduo viaggio della durata di sei mesi per tornare al suo monastero.
A 27 anni decise di intraprendere un pellegrinaggio a piedi, inizialmente dalla Cina, dove visitò diversi luoghi sacri, e poi continuò in camion verso Lhasa. Per molti anni a seguire studiò in Tibet presso i monasteri Bon di Menri, Khana, e Yungdrung Ling, dove divenne noto come Sangye Tenzin Jongdong. Visse anche per un pò di tempo al monastero Drepung di Lhasa.
Nel 1959, fuggì da Lhasa per collocarsi in Nepal dove incontrò l’abate del monastero Yungdrung Ling nella provincia del Dolpo, dove il noto maestro viveva in esilio. Presso il medesimo Monastero di Samling incontrò per la prima volta lo studioso del Tibet, il Professor David Snellgrove dell’Università di Londra. Nel Dolpo, venne spronato dall’urgente necessità di preservare la religione Bon e la sua cultura, Sangye Tenzin raccolse molti testi Bon importanti sia tra quelli stampati che quelli classici nei blocchi di legno, che portò in seguito in India una volta ancora utilizzando i muli, come più affidabili e disponibili mezzi di trasporto.
Nel 1961, insieme a Samten Karmay ed altri monaci Bön, Sangye Tenzin s’incamminò verso New Delhi. Lì, insieme all’incoraggiamento ed il supporto dello specialista tibetologo E. Gene Smith (in seguito rappresentante sud-asiatico rappresentativo della Libreria del Congresso di Washington, D.C.) continuò come impegno a vita a copiare, stampare e preservare i testi sacri e la letteratura Bön di valore incalcolabile.
Nel 1962, con una Borsa di studio riconosciuta dalla Rockefeller Foundation a New York, Sangye Tenzin Jongdong, Samten Karmay, e Tenzin Namdak parlarono della cultura tibetana come assistenti del Professor Snellgrove presso la Scuola di studi Orientali ed Africani all’Università di Londra dove studiarono anche la storia e la cultura occidentale. In Inghilterra e durante i viaggi in Europa, Sangye Tenzin fu ospitato presso un diverso numero di monasteri cristiani.
Nel 1964, presenziò in udienza privata con Papa Paolo VI a Roma. Più tardi, in quell’anno su richiesta di Sua Santità il Dalai Lama, lui, insieme ad altri maestri volontari aprirono una scuola superiore a Mussoorie nell’India settentrionale, per i rifugiati tibetani maschi che avevano completato l’ottavo grado. A metà degli Anni Sessanta, un campo permanente per i bönpo tibetani venne stabilito a Dolanji, nel Himachal Pradesh indiano, in una terra scelta da Lopon Tenzin Namdak ed acquistata dai servizi di soccorso cattolici di Nuova Delhi.
Nel 1966, su invito dello studioso tibetologo Per Kvaerne, Sangye Tenzin Jongdong visse in Norvegia ed insegnò la storia e la religione tibetana presso l’Università di Oslo. Fu lì che apprese di essere stato scelto come successore del 32° abate di Menri e come leader spirituale della religione Bön.
Il 25 Marzo del 1968 in Norvegia, Lama Sangye Tenzin Jongdong ricevette un telegramma dall’India comunicando che i protettori del Bön avevano indicato lui come il 33° Menri Trizin, abate di Menri e guida spirituale di tutti i bönpo.
Nella tradizione tibetana del Bön, il Menri Trizin viene selezionato dai guardiani per mezzo di processi di divinazione. Il 33° Menri Trizin fu scelto in questo modo: Per ognuno dei 10 geshe eleggibili per diventare un abate, fu scritto il nome del lama in un piccolo pezzo di carta, poi fatto scivolare e sigillato in una piccola palla cerimoniale composto di pasta di farina d’orzo e medicine sacre.
Ogni sfera di pasta contenente il nome fu inserito in un vaso. Per 14 giorni Sua Santità Sherab Tenpa Gyaltsen, Lopon Sangye Tenzin, Lopon Tenzin Namdak ed approssimativamente altri dieci geshe bönpo furono impegnati in preghiere e rituali nella Drup Khang, o casa dei protettori.
“In Norvegia la notte prima di ricevere il telegramma Geshe Sangye Tenzin Jongdong ebbe un sogno:
“Lui e l’uomo scelto come suo secondo erano insieme al di sopra di un tempio, entrambi impugnando una conchiglia suonata come un corno, durante alcuni speciali momenti dei rituali. Una grande tempesta arrivò immediatamente e suonò nella conchiglia del secondo uomo, dalle sue mani, e la conchiglia cadde a terra rompendosi. Nonostante la terribile tempesta, Lama Sangye Tenzin Jongdong, fu in grado di mantenere l’impugnatura alla sua conchiglia e continuare a suonarla.”
Nel 1968, sotto il suo nuovo nome e appellativo, Sua Santità Lungtok Tenpai Nyima assunse i suoi doveri a Dolanji come guida spirituale di tutti i bönpo. La sua selezione arrivò in un contesto storico della tradizione Bön molto critico, vicino all’estinzione della conservazione dei lignaggi antichi. La comunità bönpo fu entusiasti di poter aiutare il nuovo leader spirituale a forgiare un nuovo inizio in una strana nuova terra. Molti lama arrivarono dal Tibet, Nepal e India per offrire i loro insegnamenti ed iniziazioni e per poco più di un anno il nuovo abate si esercitò intensamente e praticò questo ruolo.
Lentamente, col passare del tempo, Sua Santità fu in grado di costruire un nuovo Monastero di Menri a Dholanji nel Himachal Pradesh e conseguentemente una scuola di dialettica Bön che avrebbe insignito del diploma di Geshe i monaci con la certificazione riconosciuta da Sua Santità il 14° Dalai Lama Tenzin Gyatso. L’abate fondò anche un monastero per i bambini orfani bönpo, conosciuta come Bön Children’s Welfare Center.
Oggigiorno il Monastero di Menri ha approssimativamente 100 monaci. La Bön Children’s Home a Dolanji offre alloggi per 115 bambini provenienti dall’area himalayana i quali ricevono un’educazione consistente in linea con la propria cultura. La Scuola Centrale dei tibetani a Dolanji istruisce i bambini di Dolanji con il medesimo sistema con cui vengono educati anche quelli situati nel Bön Children’s Welfare Center e nella Bön Children’s Home. Un monastero per monache, il Renla Menling, fu recentemente ricostruito attraverso da Menri, la prima struttura in India per le monache bönpo. La città di Dolanji attualmente ospita più di 400 bönpo ed è un centro di cultura tibetana e della religione Bön.
Nel 1969, dopo lunghe iniziazioni preparatorie, assunse i suoi doveri come 33° Abate di Menri ed accettò la responsabilità di guidare lo sforzo di ristabilire a Dolanji l’originale monastero di Menri che venne fondato nel 1405 nella provincia tibetana dello Tsang e distrutto dalla Rivoluzione Culturale Cinese negli Anni Sessanta. Da allora, con intuito, abilità, instancabile dedizione e con la generosa assistenza di molti amici e colleghi, S. S. Menri Trizin ha focalizzato il suo tempo e la propria attenzione per creare a Dolanji un autentico e vibrante monastero Bön, un centro vivente della cultura e tradizione del Bön.
Gyalwa Lungtok Tenpai Nyima, è passato nel parinirvana in posizione meditativa (thughden) il 14 settembre 2017, come segno della sua realizzazione.
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